Progetto di Ricerca del LAR (2020-2022)
Programma delle attività per il triennio 2020-2022
Premessa
Da diversi anni, la salute delle api preoccupa non solo gli apicoltori e la comunità scientifica ma anche l’opinione pubblica e le autorità, consapevoli del ruolo chiave svolto da questi insetti a favore del mantenimento della biodiversità vegetale e dell’incremento delle produzioni agricole. Le colonie d’api, infatti, sono interessate da numerose avversità che ne minacciano il benessere e, di conseguenza, le produzioni che, negli ultimi anni, sono risultate decisamente al di sotto della media. Sia il fenomeno delle morie di api, sia una marcata diminuzione delle produzioni sono stati osservati, in tempi recenti, anche in Friuli Venezia Giulia.
In aggiunta, in Friuli, la situazione non ottimale sia del comparto apistico sia di quello agricolo, unitamente ai problemi legati ad un uso non sempre consono dei prodotti fitosanitari, ha esacerbato la conflittualità fra agricoltori ed apicoltori generando una situazione poco proficua in quanto sarebbe nell’interesse dell’agricoltura regionale che tali settori dialogassero proficuamente.
È noto come, a parità di condizioni esterne, l’esito dell’attività apistica dipenda in larga misura dall’abilità dell’apicoltore nel gestire adeguatamente le colonie per rispondere in modo tempestivo, con interventi appropriati alle situazioni che si vengono a creare nel corso del tempo. In tal senso, l’operato del Laboratorio Apistico Regionale (LAR) può risultare di fondamentale utilità, soprattutto se inteso a fornire agli addetti al settore strumenti utili a qualificare l’attività apistica svolta in Regione. Inoltre, la disponibilità di informazioni scientifiche attendibili sui problemi di rilevante interesse per le api, potrebbe servire a ricondurre le situazioni conflittuali entro ambiti di un ragionevole confronto tra parti in causa.
Presentazione delle attività
Conformemente ai dettami della Legge regionale n. 6 del 18/03/2010, le attività del LAR per il triennio 2017-2020 riguarderanno principalmente attività di ricerca e sviluppo a favore del settore apistico regionale.
In particolare, il LAR:
a) manterrà in funzione un apiario sperimentale, in cui verrà costantemente monitorata la situazione apistica, per individuare con precisione le criticità del sistema e focalizzare l’attenzione sugli aspetti salienti;
b) svolgerà indagini sul territorio per evidenziare aspetti problematici per l’apicoltura regionale e individuare possibili soluzioni, focalizzando l’attenzione sugli aspetti salienti;
c) svolgerà prove di laboratorio e di campo per verificare l’utilità e l’efficacia di interventi apistici volti a mantenere in condizioni ottimali le famiglie d’api;
d) metterà a punto strumenti che possano essere utilizzati da apicoltori, amministratori e privati cittadini per tutelare le popolazioni di api mellifere e selvatiche presenti sul territorio regionale.
Descrizione particolareggiata delle attività
Di seguito viene presentato in maniera sintetica ognuno dei filoni di attività elencati più sopra.
a) Apiario sperimentale
Presso l’Azienda Agraria “A. Servadei” dell’Università degli Studi di Udine, verrà mantenuto un apiario sperimentale, costituito da un numero di famiglie compreso tra 10 e 20, in cui verrà costantemente monitorata la situazione apistica, con particolare riferimento a: consistenza delle colonie, infestazione da Varroa, infezioni virali e presenza di altri patogeni, importazione nettarifera, produzione di miele. Il monitoraggio prevederà visite settimanali per l’esecuzione di tutte le osservazioni necessarie che verranno integrate con i dati ottenibili attraverso sistemi di controllo automatico. La presenza di tale apiario consentirà di fornire agli operatori del settore, indicazioni tempestive ed efficaci sulle più opportune attività da intraprendere nel corso dell’anno.
b) Indagini sul territorio per evidenziare aspetti problematici
Si raccoglieranno dati adeguatamente geolocalizzati riguardanti lo stato di salute delle famiglie, che verranno integrati con dati riguardanti le condizioni ambientali circostanti. Questi dati, opportunamente elaborati, consentiranno di verificare eventuali correlazioni significative tra i vari fattori ambientali e i parametri relativi allo stato di salute degli alveari.
In tale ambito, sarà opportunamente valutata anche la presenza di possibili avversità biotiche e abiotiche di nuova introduzione.
Infine, attenzione particolare verrà riservata alla flora nettarifera e pollinifera del Friuli Venezia Giulia per rilevarne la qualità ed eventualmente la consistenza.
c) Prove sull’utilità e l’efficacia di interventi apistici volti a mantenere in condizioni ottimali le famiglie
Sulla base delle risultanze del monitoraggio di cui al punto a), dei dati raccolti nell’ambito del punto b) e delle conoscenze pregresse verranno attuate indagini volte ad approfondire cause, meccanismi e possibili soluzioni dei principali problemi di salute riguardanti le api del Friuli Venezia Giulia.
Inizialmente, l’attività sarà concentrata sui seguenti punti che sono ritenuti particolarmente significativi ma non è escluso che dalle risultanze delle attività di cui ai punti a) e b) emergano ulteriori aspetti degni di interesse e studio. In particolare, non è da escludere la necessità di svolgere ulteriori indagini sull’impatto di prodotti chimici utilizzati in agricoltura, in concomitanza con ulteriori fattori di stress, sulla salute delle api.
c1) Eventuali effetti collaterali di nutrizioni proteiche supplementari
Poiché la nutrizione supplementare a base di prodotti proteici è sempre più diffusa in apicoltura, è opportuno verificare con la massima cura se e come tale pratica influisca sullo stato di salute delle api.
c2) Effetti positivi di nutrizioni supplementari a base di polline
Presso il laboratorio di apicoltura dell’Università di Udine è stato dimostrato che il polline ha un effetto benefico importante su api infestate da Varroa, ed anche su api infettate con il virus delle ali deformi, che rappresenta una delle maggiori cause di collasso delle colonie d’api. Tuttavia, non è ancora chiaro come tale risultanza di laboratorio possa essere integrata nella pratica apistica. Questo aspetto sarà pertanto oggetto di ulteriori attività sperimentali.
c3) Proprietà antivirali della propoli
È stato suggerito che la propoli presenti interessanti proprietà benefiche per le api esposte a massicce infestazioni di Varroa destructor. Pertanto, in laboratorio si eseguiranno prove pilota su api artificialmente infestate con l’acaro e trattate con propoli in età adulta per accertare l’entità di questo fenomeno ed avviare prove atte a sfruttarne le potenzialità.
c4) Importanza di un’adeguata disponibilità di pascolo per lo stato di salute delle api
Poiché, come è stato accennato più sopra, lo stato di salute delle api dipende anche dalla adeguata disponibilità di alimento e in particolare di polline, si verificherà in che modo la vegetazione circostante gli apiari influenzi le condizioni sanitarie delle famiglie confrontando l’attività di bottinatura di api su diverse associazioni vegetali naturali e antropizzate e il conseguente stato di salute degli alveari.
c5) Importanza dello stato dell’ambiente circostante gli apiari per lo stato di salute delle api ivi mantenute
Allo scopo si verificherà in che modo la qualità dell’ambiente circostante gli apiari, ed in particolare il tipo di agricoltura ivi praticato e la diffusione di elementi antropici, influenzino le condizioni sanitarie delle famiglie.
d) Messa a punto di strumenti per la tutela e la valorizzazione delle popolazioni di api mellifere e selvatiche presenti sul territorio regionale.
Verranno studiati una serie di interventi su piccola e media scala che possano essere implementati per la tutela di api domestiche e selvatiche; in particolare, l’attenzione verrà rivolta alla predisposizione di strumenti di pianificazione, materiali informativi e pacchetti di attività da proporre alle amministrazioni comunali e ai privati.
Risultati attesi
a) Apiario sperimentale
Il monitoraggio attraverso l’apiario sperimentale consentirà di evidenziare eventuali criticità, in rapporto soprattutto allo stato di salute degli alveari. Una volta individuate, tali criticità costituiranno oggetto delle attività di indagine di cui al successivo punto c).
Dell’esito di questo monitoraggio sarà data comunicazione periodica attraverso il sito internet del LAR e attraverso un eventuale servizio di Newsletter indirizzato agli interessati tra gli operatori del settore apistico regionale.
b) Indagini sul territorio per evidenziare aspetti problematici
Le indagini territoriali consentiranno di disporre di dati aggiornati sulle potenzialità e i limiti dell’apicoltura regionale che saranno utili sia per impostare l’attività del LAR sia come strumento conoscitivo ai fini della pianificazione ed eventualmente accertare la presenza di nuove avversità.
c) Prove sull’utilità e l’efficacia di interventi apistici volti a mantenere in condizioni ottimali le famiglie
Da queste prove scaturiranno indicazioni e protocolli che verranno disseminati attraverso il sito internet del LAR e gli altri opportuni strumenti e consentiranno di incidere significativamente sulla qualità dell’attività apistica svolta in Regione.
d) Messa a punto di strumenti per la tutela e la valorizzazione delle popolazioni di api mellifere e selvatiche presenti sul territorio regionale.
Si auspica che i materiali via via realizzati possano essere utilizzati da un numero crescente di amministrazioni locali a beneficio dell’apicoltura e più in generale del mantenimento delle api selvatiche.
I risultati conseguiti verranno illustrati attraverso il sito del LAR ed ogni opportuno mezzo utile a raggiungere gli operatori del settore e tutti coloro anche indirettamente interessati a questa attività.
Nota sulle spese necessarie allo svolgimento delle attività di cui al presente documento
L’esecuzione delle attività sopra elencate richiederà un consistente impegno di personale, quantificato nell’allegato preventivo di spesa, oltre che l’acquisto di attrezzature adeguate e materiali di consumo.