Caduta naturale di Varroa

 

Questo metodo consente di stimare l'infestazione di Varroa negli alveari sulla base del numero di acari rinvenuti nel cassetto diagnostico.

Consiste nel collocare, al di sotto della rete metallica posta sul fondo dell’alveare, un cassetto in cui si dispone un foglio bianco cosparso da una sostanza appiccicosa (ad esempio vaselina filante) su cui restano invischiate le varroe che cadono naturalmente dal nido e che si possono così contare.

In linea di massima, si stima che per ogni Varroa che cade naturalmente in un giorno, vi sono circa 100 varroe vive nell’alveare.

Data la variabilità nella caduta giornaliera di acari, è opportuno considerare il valore medio della caduta giornaliera stimata in un periodo di almeno una settimana.

Si fa presente che l’assenza o la presenza più o meno abbondante di covata nelle colonie può influenzare notevolmente il risultato.


Questa tabella riporta il numero di varroe morte naturalmente (o in seguito a trattamento acaricida, Apitraz nel 2018), rinvenute periodicamente nel cassetto diagnostico di quattro alveari monitorati presso l'apiario sperimentale del LAR.

La caduta naturale di Varroa, rilevata nel mese di luglio, è apparsa medio-bassa; tuttavia, si può notare come questo parametro sia cresciuto nel tempo, per raggiungere, entro la prima decade di agosto, prima dell'inizio del trattamento, valori superiori a 10 acari/giorno (doppi rispetto a quelli rilevati nel 2017 nello stesso periodo).

In seguito al trattamento, le cadute di acari registrate sono risultate disomogenee e, in alcuni casi piuttosto elevate (oltre 1000 acari). La differenza di caduta che si osserva fra le colonie dipende, oltre che dal diverso livello di infestazione, anche dalla maggiore o minore presenza di covata sfarfallante. L'acaro, infatti, viene colpito dal pricipio attivo impiegato solo quando si trova in fase foretica, ovvero quando fuoriesce dalla celletta al termine della sua fase riproduttiva.